Alcamo - Guida Turistica

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 Il Castello dei Conti di Modica sorge nella vasta piazza della Repubblica, antica piazza d'armi della gendarmeria aragonese. Secondo una vecchia leggenda, il castello era stato eretto nell'anno 827 d.C. dal capitano saraceno Adelkam ma, realmente, esso venne costruito nel 1350 circa sotto Enrico e Federico Chiaramonte, successori dei Peralta nella signoria di Alcamo.
 Quello era infatti il periodo delle lotte tra le potenti famiglie per il controllo della produzione del frumento e delle grandi vie commerciali del tempo. Il castello appartenne così alle famiglie dei Peralta, dei Chiaramonte, dei Ventimiglia e dei Cabrera Conti di Modica.
 Alla sua custodia erano addetti il castellano e dodici compagni impegnati con giuramento. Nel 1534 il governatore di Alcamo ordinò appunto ai giurati di prepararsi per un possibile attacco imminente del Barbarossa, un famigerato corsaro esponente di quella pirateria islamica che in quel tempo conduceva una vera e propria guerriglia contro le navi cristiane.
 Tra le difese del castello, verso il 1575, troviamo diversi cannoni di ferro, degli archibugi, scale di corda e catene di ferro per la porta d'ingresso. Col castello di Salemi e quello di Calatafimi, formava un triangolo fortificato contro le invasioni provenienti da Mazara e dirette verso Palermo.
 Il castello subì nel corso dei secoli anche numerosi attacchi dagli stessi alcamesi, come quello del 1392 capeggiato dall'arciprete Pietro De Laudes contro Enrico Ventimiglia e quello del 1402 contro Donna Violante De Prades signora di Alcamo.
 Il castello è di forma romboidale, con quattro torri alternate, due quadrate e due circolari. Nella torre quadrata, denominata "Maestra", i prigionieri venivano rinchiusi per la tortura; nella seconda circolare, si ammira uno stemma forse appartenuto a Federico II o ai Peralta; nella terza quadrata vi erano i locali per le sentinelle e nella quarta gli alloggi per i sovrani di passaggio: re Martino I con la regina Maria nel 1392 dopo la sconfitta dei Chiaramonte, l'infante Eleonora d'Aragona e l'imperatore Carlo V con la sua corte al ritorno dall'impresa di Tunisi del 1535.
 Ai tempi del passaggio dell'imperatore erano signori di Alcamo Don Luigi I Enriquez de Aragona e Donna Anna II di Caprera Moncada. Nella chiesa Madre il secondo giorno della sosta venne celebrata la Messa e, ancora oggi, quell'evento è ricordato da una lapide dorata al suo interno.
 Nelle epoche successive il castello subì un continuo degrado e fu adibito ad uffici comunali, a carcere, a stalla. L'ultima contessa di Modica fu Maria II Sylva y Mendoza che nel 1816 sposò il marchese Alvarez di Villafranca.
 Il 5 marzo del 1828, per sentenza del Tribunale di Trapani, il castello passò in possesso del Comune di Alcamo. Le mura esterne sono state abbattute durante il restauro che è stato recentemente completato e che dovrebbe adibire il castello a museo etnografico.
 Chiesa di S. Francesco d'Assisi
 La chiesa di S. Francesco D' Assisi si trova, entrando da Porta Palermo, subito a sinistra nel Corso VI aprile, nella graziosa piazzetta dei Vespri . Si fa risalire la sua costruzione alla fine del XIV secolo, nel quartiere che già prendeva il suo nome.
 Durante il XVIII secolo, si diffuse, in tutta l'isola, la moda di distruggere i vecchi edifici per rifabbricarli, abbellendoli all'interno e all'esterno. Proprio questa fu la sorte della originaria chiesa di S. Francesco d'Assisi: l'attuale costruzione è del 1716 e conserva della struttura trecentesca la torre campanaria con alcune porte con arco a sesto acuto. L'interno della chiesa è impreziosito di opere di notevole valore artistico come le sculture cinquecentesche di pregevolissima fattura di Antonello Gagini: S. Marco e La Maddalena.
 Vi è conservato anche un trittico marmoreo di Giacomo Gagini del 1568. Inoltre, è possibile ammirare alcune tele del XVII secolo, come L'Immacolata di Giuseppe Carrera e La Porziuncola di Giuseppe Carrera. Quest'ultima si trova sull'altare maggiore e rappresenta S. Francesco che chiede l'indulgenza della Porziuncola.
 Chiesa di S. Maria del Gesù
 La chiesa di S. Maria del Gesù, fondata, si dice, nel XV secolo dal Beato Arcangelo Plagenza da Calatafimi, è situata nella piazza omonima. Tra il 1525 e il 1530 è stata ampliata per volontà dei conti di Modica e, nel 1762, ha ulteriormente subito delle modifiche che hanno dato alla chiesa l'aspetto attuale. Il prospetto è caratterizzato dal portico con archi e quattro colonne di marmo con capitello corinzio. Il portale d'ingresso è attribuito al Berrettaro (1507).
 Tra le opere d'arte che vi si conservano sono da menzionare: gli affreschi della volta eseguiti da Carlo Rigetti nel 1901; la statua di S. Maria del Gesù, attribuita al Berrettaro e al Mancino; il bellissimo dipinto del XVI secolo intitolato "la Madonna Greca", raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino Gesù e ai lati San Francesco d'Assisi e San Benedetto da Norcia. In ginocchio sono rappresentati i Conti di Modica, Federico Enriquez d'Aragona e Anna I Caprera.
 ,b>Chiesa dell'Annunziata
 La chiesa dell'Annunziata è un magnifico esempio d'arte gotico-catalana. Fu edificata nel secolo XIV e riedificata nel '500 e nel '600. Nel 1866 crollò in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose.
 Era a tre navate, separate da due ordini di colonne. Oggi è priva di coperture e rimangono in piedi un solo ordine di colonne ed alcune cappelle con raffinati elementi decorativi.
 Chiesa del Rosario o di San Domenico
 Fu fondata assieme all'attiguo convento dei Padri Domenicani nel 1660, quando si trasferirono dal vecchio convento annesso alla chiesa di Santa Maria della Stella (la prima chiesa madre d'Alcamo). Nel 1761 ha subito radicali modifiche nell'aspetto, che mantiene tuttora. All'esterno ha un pregevole portale ad architrave sormontato da un arco sesto acuto. L'interno è a navata unica.
 Vi si conservano opere di sicuro valore artistico e storico. Tra queste una Madonna del Rosario, tela del '600 di Vito Carrera, una croce dipinta del '400 fissato al soffitto, un bassorilievo di marmo di scuola gagginesca raffigurante "La Dormizione della Vergine", un'altra tela d'ignoto autore e l'affresco della Madonna della Stella, portato nell'attuale sede nel 1661 con tutto il muro su cui è dipinto direttamente dall'abside di Santa Maria della Stella.
 Chiesa dei SS. Cosma e Damiano
 La sua fondazione si fa risalire intorno all'anno 1500. La sua struttura attuale, realizzata su progetto dell'architetto fra' Giuseppe Mariani, è del 1721. L'interno, di stile barocco, è a navata unica esagonale. Vi si ammirano numerose opere d'arte. Di notevole pregio sono le statue in stucco eseguite nel 1722 dallo scultore palermitano Giacomo Serpotta, intitolate La Carità e La Giustizia.
 Si ammirano anche due tele del fiammingo Guglielmo Borremans, intitolate L'Immacolata e Madonna con Bambino tra Santi. La pittura barocca siciliana, con il suo carattere tipico caravaggesco, si ritrova per ritmo compositivo e forza cromatica nei dipinti eseguiti dal pittore trapanese Andrea Carrera.
 Chiesa del SS. Salvatore
 La costruzione originaria di questa chiesa annessa al monastero "badia grande" esisteva già dal 1300. Fu ricostruita a metà del 1500 e modificata nella struttura attuale tra il 1690 e il 1697. Di notevole interesse sono il prospetto, con i portali delle due finestre, ed il campanile di forma quadrata, con quattro archi a tutto sesto in conci di pietra squadrata.
 L'interno è a navata unica con cinque altari. I due angeli e le otto statue allegoriche poste alle pareti (Religione, Fede, Pazienza, Rinunzia, Vigilanza, Carità, Speranza) realizzate nel 1758, appartengono allo scultore Bartolomeo Sanseverino, discepolo del Serpotta. I mirabili affreschi della volta, effettuati nel 1759, appartengono a Carlo Brunetti, così come la tela posta all'altare maggiore.
 In questa chiesa è possibile inoltre vedere "L'estasi di S. Teresa" e "L'Assunzione della Vergine", tele attribuite alla scuola del Pietro Novelli; una cinquecentesca statua di Antonio Gagini raffigurante San Benedetto da Norcia del 1545 ed una custodia di marmo di Antonio Gagini e Baldassare Massa. (1557-58).
 Chiesa di S. Nicolò di Bari
 La chiesa di San Nicolò di Bari, attualmente sconsacrata, si trova sul corso 6 Aprile proprio di fronte all'ingresso principale della Chiesa Madre.
 Fu fondata nel Quattrocento dalla nobile Compagnia dei Bianchi. Nel 1558 la chiesa originale fu abbattuta e fu costruita quella attuale. Il prospetto è caratterizzato dalla finestra bifora, un bel portale e una colonnina con capitello di pregevole fattura.
 Oggi la chiesa è sede dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune.
 Basilica di S. Maria Assunta
 La Basilica di S. Maria Assunta o chiesa Madre fu edificata nel 1332 e, con il trascorrere del tempo, ha subito numerosi ampliamenti e ritocchi. Nel 1699, su progetto di Giuseppe Diamante e di Angelo Italia, fu ristrutturata nelle componenti architettoniche attuali che formano un complesso di notevole valore artistico.
 E' a pianta basilicale a tre navate divise da due file di colonne monolitiche di marmo rosso del monte Bonifato.Vi si custodiscono numerose opere di notevole valore storico ed artistico: gli affreschi della volta ed altri dipinti del fiammingo Guglielmo Borremans.
 Tra le altre opere custodite al suo interno ricordiamo il bellissimo crocifisso in mistura, l'alto rilievo "Il transito della Vergine" e una custodia in marmo con i SS. Filippo e Giacomo, eseguita da Antonello Gagini, la statua della Madonna dei Miracoli realizzata da Lorenzo Curti nel 1721, la statua di San Pietro di Giacomo Gagini, la "Madonna del Lume", tela realizzata da Giuseppe Renda.
 Sono visibili numerose altre opere di valenti artisti. Nella sagrestia si ammira una porta cinquecentesca, la statua della "Madonna del Soccorso" e la "Lunetta" del portale del'ex chiesa del Soccorso, tutte attribuite a Bartolomeo Berrettaro. Gli affreschi della volta, realizzati nel 1735 da Guglielmo Borremans, rappresentano "L'Assunzione", "L'Incoronazione" e "La Glorificazione della Vergine".
 Chiesa del Collegio di Gesuiti
 In Piazza Ciullo troneggia l'imponente costruzione della chiesa del Collegio dei Gesuiti, con la sua facciata barocca. Fu iniziata nel 1684 e terminata nel 1767.
 Nelle nicchie del prospetto, sormontate da due piccoli campanili con cuspidi, sono collocate le statue di S. Ignazio di Lodola e di S. Francesco Saverio, una piccola statua della Madonna Dei Miracoli, e, in alto, gli Arcangeli S. Raffaele e S. Michele.
 L'interno è a navata unica decorata con stucchi. Vi si trovano alcune notevole opere d'arte come "S. Francesco di Geronimo", tela del '600, alcuni dipinti di scuola novelliana, all'altare maggiore, una tela dell'alcamese Giuseppe Renda, "La Circoncisione", dipinta nel 1797.
 Chiesa dei SS. Paolo Bartolomeo
 E' la più alta espressione del Barocco alcamese. Costruita nelle strutture attuali nel 1689, è sfarzosamente decorata con stucchi di Vincenzo e Gabriele Messina e con affreschi di Antonino Lo Grano. Il prospetto è stato realizzato nel 1782 su disegno di Emanuele Cardona.
 Ospita pregevoli opere d'arte tra cui, all'altare maggiore, la tela del trapanese Giuseppe Felice "S. Pietro e S. Paolo" dipinte nel 1701, e la "Madonna del Miele", databile tra la fine del ‘300 e l'inizio del ‘400, il più antico dipinto che si trova ad Alcamo. Per affinità stilistiche può essere attribuita a Barnaba da Modena.
 Chiesa di S. Francesco di Paola
 La chiesa di San Francesco di Paola detta anche della "badia nuova", risale al 1531. Nel 1699 fu demolita e ricostruita su progetto di Giovan Biagio Amico e in seguito, nel 1724, arricchita di pregevoli opere d'arte.
 All'interno vi sono otto statue in stucco eseguite nel 1724 da Giacomo Serpotta e sono tra i principali capolavori dell'artista che si avvicina per vigore espressivo alle opere del Bernini. Le statue che ornano le pareti sono: La Pace, La Mansuetudine, La Fortezza, La Purezza, L'Addolorata, La Maddalena, S. ietro e S. Paolo.
 Tra le pitture vi si ammirano una tela di Pietro Novelli detto il Monrealese (S. Benedetto da Norcia) di notevole valore artistico e un'altra del Trapanese Andrea Carrera (S. Francesco di Paola) del 1642.
 Santuario della Madonna dei Miracoli
 Il Santuario fu progettato verso la metà del XVI secolo dal palermitano Girolamo Vicchiuzzo e ampliato e portato allo stato attuale all'inizio del ‘700. Lo stile è un misto di barocco e rinascimentale. Per la profusione di putti, drappi e festoni di fiori possiamo definirlo un classico esempio di barocco siciliano.
 Il prospetto presenta due portali con colonne scanalate e capitelli corinzi, una finestra a tribuna posta tra altre due finestre intagliate da Innocenzo Arcodaci. Fiancheggia il prospetto un bel campanile balaustrato in pietra calcarenitica. La copertura è sorretta da quattro costoloni in pietra, intercalate da mattoni variopinti.
 L'interno è decorato con stucchi di Nicolò Curti. Vi si trovano: un acquasantiera del ‘600, il sarcofago del Capitano Fernando Vega scolpito nel 1556 da Rocco Rapi, alcune interessanti tele del Patania ed altri dipinti di fra' Felice da Sambuca. D'importanza storica è il dipinto della "Madonna dei Miracoli". La Cappella del Santuario, dove si conserva il dipinto in pietra ritrovato nello stesso luogo il 21 giugno 1547, raffigurante la Madonna dei Miracoli.
 Il Castello di Calatubo
 Distante pochi chilometri da Alcamo, il castello che prende il nome dall'arabo Kalata el Tub (terra di tufo) si erge su un'ampia valle.
 Di quello che un tempo fu una fortezza imprendibile, posta in una posizione strategica a salvaguardia del territorio dagli attacchi delle popolazioni ostili che venivano dal mare, oggi rimangono qualche finestra, basse mura perimetrali e qualche arco di porta.